Albert Camus – Lo straniero

il grilletto ha ceduto

quel rumore secco e insieme assordante

ha distrutto l’equilibrio del giorno

quattro colpi secchi sulla porta della sventura

 Meursault, il protagonista, è una persona comune che affronta, come tutti, le vicende della vita. Un giorno l’equilibrio finisce, e si ritrova a dover spiegare a degli sconosciuti le ragioni che lo hanno portato ad uccidere una persona; ciò non è possibile per il solitario Meursault, che vive nel suo mondo senza ammettere interferenze esterne. E’ accaduto, punto e basta: il sole, il caldo, la lama luccicante, era inevitabile dovesse accadere e così è stato. Punto, basta.

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Lo straniero di Albert Camus – Fondazione Teatro Due, regia Franco Però, con Roberto Abbati, Alessandro Averone, Paola De Crescenzo, Michele de’ Marchi – www.teatrodue.org

Il protagonista non prende in considerazione la possibilità di difendersi… ma attenzione! Non lo fa perché accetta la sentenza e vuole espiare le sue colpe; al contrario, non mostra alcun pentimento, va incontro alla condanna, punto. E se gli si chiede se è dispiaciuto per ciò che ha fatto, Meursault risponde: “piuttosto che dispiacere provavo una certa noia”. Meursault non chiarisce la sua posizione con chi lo sta giudicando, perché non ne ha voglia e perché crede fermamente che sia inutile un qualsiasi dialogo con chi lo vuole giudicare in base a frivoli elementi, che lui trova ridicoli, come ridicola gli sembra la società tutta. L’attenzione con cui sono analizzati particolari del suo comportamento, che lui ritiene assolutamente insignificanti (come il suo rapporto con la madre, che obiettivamente non ha alcuna connessione con il delitto), gli conferma la ragionevolezza del suo agire, e la vicenda dell’omicidio perde d’importanza.

Spesso Meursault ci rivela che avrebbe potuto spiegare o avrebbe potuto chiarire, ma non lo fa perché gli è impossibile “abbassarsi” al livello dei suoi interlocutori, che Meursault  disprezza perché inferiori, incapaci quindi di capirlo.

La vicenda è raccontata in prima persona da Meursault stesso: il lettore ha quindi il privilegio di conoscere anche i pensieri più intimi del protagonista, superando le barriere invalicabili poste contro tutti coloro che lo circondano. Ma, anche con questa intima conoscenza, nonostante il superamento di tante barriere, l’impressione che avremo di Meursault sarà quella di un uomo dannato senza speranza di salvezza.

Breve, intenso, ben scritto. Molto interessante. Arrivano l’estate e il caldo; leggetelo, quando passeggerete lungo una spiaggia assolata vi tornerà sicuramente alla mente questo libro. Un’avvertenza: cortesemente, evitate di portare con voi armi, si sa che il caldo fa brutti scherzi … e poi in un attimo si finisce col bussare alla porta della sventura.


Infine, dopo la lettura, seguite il mio suggerimento: guardate la splendida trasposizione cinematografica di Luchino Visconti.

http://www.luchinovisconti.net/visconti_sc_film/lo_straniero.htm

[…] e lui mi ha guardato in maniera strana, come se gli ispirassi un certo disgusto.

Perché tutto sia consumato, perché io sia meno solo, mi resta da augurarmi che ci siano molti spettatori il giorno della mia esecuzione e che mi accolgano con grida di odio.

(Albert, Camus, Lo straniero, Bompiani, 2010, p. 82 – 150)

Albert Camus - Lo straniero

 

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